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IL PRESEPE

In tutto il mondo, durante il periodo natalizio, dove i cristiani festeggiano la nascita di Gesù, esiste l'usanza di costruire presepi nelle case e nelle chiese. Essi sono rappresentazioni artistico-figurative della nascita di Gesù nella mangiatoia di una stalla. Nei presepi vediamo la Sacra Famiglia con l’asino, il bue ed i pastori. L'adorazione dei saggi d'Oriente, i tre Re Magi, viene inclusa nel paesaggio il 6 gennaio.

Per tutti noi, Natale e Presepe si presentano insieme nella nostra mente: sono concetti strettamente legati l’uno all’altro, a dispetto e nonostante la grande diffusione dell’abete natalizio che, se pur variamente e riccamente decorato, non suscita nel nostro cuore i sentimenti di amore, di devozione e di fede che intensamente proviamo nella contemplazione del presepe.

Vediamo di ricordare, sia pure succintamente, qualcosa sulla storia del presepe.

 “… Mentre si trovavano là, giunse per Lei il tempo di partorire e diede alla luce il suo figlio primogenito. Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto all’albergo.” (Luca 2, 3-7).

Con queste parole l’evangelista Luca ci presenta la Natività di Gesù, mentre l’evangelista Matteo, parlando dei Magi, ci dice che “…  entrati nella casa videro il bambino con Maria sua madre e si prostrarono davanti a Lui in adorazione.”

Nei Vangeli apocrifi i primi cristiani, con una viva testimonianza del loro Cristianesimo, spontaneamente manifestano il loro bisogno di conoscere ciò che i Vangeli canonici non dicono a proposito della nascita del loro Salvatore e Maestro. Da questi Vangeli riceviamo altre informazioni:

“… Ma trovò là una grotta e ve la condusse dentro … ed egli uscì a cercare una levatrice ebrea nel paese di Betlemme.” (Protovangelo di Giacomo, XIII).

“… grotta sotterranea in cui non c’era aria né luce …” (Vangelo dello pseudo Matteo.

I primi cristiani cominciarono abbastanza presto a rappresentare la Natività e, già nel Quarto secolo troviamo, nelle catacombe romane, semplici immagini della natività. Ma il presepe come lo conosciamo ora noi nasce più tardi. È San Francesco d’Assisi, il giullare di Dio, che, di ritorno dalla Terra Santa, volle realizzare una semplice Natività, in uno scenario naturale quale doveva essere quello della nascita di Gesù. Dal momento che in quei tempi (1223) non erano ammesse rappresentazioni nelle chiese, San Francesco chiese ed ottenne da papa Onorio III il permesso di uscire dal convento; si recò sui monti vicino a Greccio, preparò una mangiatoia in una caverna e vi fece portare un bue ed un asinello. Qui, dinanzi ad una gran folla di fedeli, partecipò alla messa rivestito dei paramenti diaconali e tenne una predica, narrando quanto scritto dai Vangeli.

Comincia così, con questo ispirato atto del Poverello d’Assisi, la storia del presepe moderno.

Il Presepe cominciò ad essere rappresentato da un numero sempre più grande di artisti (pittori e scultori, con un interesse sempre più crescente, raggiungendo il culmine nei secoli del Barocco, quando si cominciò ad ampliare e completare la storia del Natale con episodi sempre diversi, tratti dai Vangeli canonici e da quelli apocrifi. I Gesuiti, poi, per difendere la fede cristiana e diffonderla in tutte le comunità, fecero costruire presepi preziosi e sempre più fastosi; questa usanza si estese velocemente in tutta l’Europa cattolica, finché ogni comune volle un presepio in ogni chiesa.

Tra il 600 e il 700 gli artisti napoletani cominciarono ad introdurre nella scena della Natività personaggi rappresentati nella vita di tutti i giorni, impegnati in attività domestiche e anche lavorative. Questa tradizione è ancora molto viva e si rinnova ogni anno, arricchita dalla fertile fantasia del popolo napoletano, come dimostrano le bancarelle che si snodano lungo la via San Gregorio Armeno. Sempre gli artisti napoletani cominciarono ad abbigliare i personaggi con abiti fatti di stoffe preziose, realizzando statuette raffiguranti vip, politici e personalità note. Anche i nostri artisti leccesi non mancano di mostrare la loro maestria con bellissimi presepi in cartapesta.

È così che il Presepe, occasione di preghiera e di raccoglimento, è giunto sino a oggi, continuando a trasmettere ancora, a distanza di venti secoli, l’atmosfera di pace, di gioia e di fede che suscita in noi il mistero dell’Incarnazione e della nascita di Gesù.

 

Prof. Giovanni Russo Socio Simpatizzante

 

 

 

 

Riferimenti

La Bibbia – edizioni San Paolo, 2010

I Vangeli apocrifi – edizioni G. Einaudi, 1990

F. Cardini: Francesco d’Assisi, edizioni San Paolo, 2001

 

https://artepresepe.it

https://focusjunior.it

https://cittanuova.it

initalia.virgilio.it

www.arteferrigno.it